venerdì 27 febbraio 2009

IL PELO NELL'UOVO

La giurista trav Gioacchina Barbaceti Rococò interviene al Festival Francofono di Filosofia tenutosi in Alto Adige il 24 febbraio con una relazione sulla chirurgia estetica. La ricerca sociologica sta dimostrando che i brutti sono discriminati. Da ex gay bruttino la simpatica Gioacchina si è trasformata in uno splendido fiore sexy dai colori rigogliosi e dalla personalità affascinante. E' in tutto e per tutto una donna piacente che si può permettere di giocare con i cuori degli spasimanti. Gentilmente, la Signorina Barbaceti Rococò, ha concesso al blog www.tutttadonna.blogspot.com e alla sottoscritta Ulla un'intervista esclusiva con passaggi e informazioni a dir poco rivelatorie. Lei pensa che in un futuro non lontano si parlerà di "giurisprudenza della bellezza"? Che i travestiti e trans brutti rivendicheranno un diritto alla bellezza? "In passato si è sempre parlato di bellezza e bruttezza in termini soggettivi e non quantificabili, ma oggi sembra che bellezza e bruttezza siano sempre più un problema oggettivo". Quindi? "Se la bruttezza entra in ciò che è oggettivabile, se può essere misurata e se appuriamo che è fonte di problemi di inserimento e di sviluppo sociale dell'individuo transgender, il legislatore può intervenire e se non interviene si può fare in modo di far eleggere deputati transgender in modo che promulghino, anche in maniera coatta, leggi a favore della categoria. E può considerare che la chirurgia plastica, una liposuzione, persino una depilazione al laser del culo non sono un desiderio frivolo di un gay che si trasforma in giovenca per ricercare in sè l'intimo desiderio di farsi ingravidare, ma una necessità!". Ma lo Stato si farebbe carico di questi interventi? "Nelle società europee la salute viene considerata un problema che riguarda la collettività. Possiamo immaginare che la mutua arrivi a rimborsare anche alcuni interventi estetici come la elettro depilazione per travestiti con chiari eccessi ormonali e di peluria. Non sarà facile, in questo periodo di tagli drastici nei budget statali, far passare una liposuzione o una ricostruzione dell'ano come una necessità per il bene della collettività ma noi siamo pronti alla rivoluzione. Sarebbe semplice per noi imporre un ideale di bellezza che non releghi la figura dei bear-travestiti a mero oggetto feticistico di pochi, le vittime che ne scaturirebbero sarebbero il giusto prezzo. Lopecizzare il corpo di un orso travestita e renderlo attraente agli occhi dell'italiota medio ipocrita ci sembra naturale e momento sombolicamente catartico di una nazione in preda alla pornomania. Allora, perché non riparare l'aspetto di una transgender fortemente sgraziata e incanalarla nella catena omoerotica del sistema paese?" Sta pensando ai casi di alcune trans obese che hanno fatto causa ai loro clienti per discriminazione? "Sono esempi interessanti. Quelle persone non hanno ottenuto il diritto alla prestazione per dei motivi ingiusti. La bocca e il deretano di una persona non hanno sesso e non devono essere soggetti a selezioni palesemente discriminatorie. Il diritto alla sodomia e alla fellatio andrebbero imposti per legge responsabilizzando la popolazione sul fatto che la loro disponibilità al desiderio altrui, di qualunque natura sia, è un servizio dovuto al sistema democratico della nazione.
Sarebbe importante prendere coscienza a livello sociale che trattiamo diversamente le travestite e le trans brutte. Far capire a tutti che trattiamo una persona basandoci esclusivamente sul suo aspetto fisico". Dunque avrebbe un senso varare delle leggi di discriminazione positiva nei confronti dei transgender brutti? "Per ritrovarci poi con delle persone che si imbruttiscono per rivendicare un posto di lavoro! Diabolico, no? Scherzi a parte, non sono mai stata d'accordo con il principio della discriminazione positiva, ci sono troppi abusi. Credo piuttosto che dobbiamo cominciare a cambiare la mentalità nei confronti dei brutti, a fare informazione sul fatto che sono vittime di una discriminazione oggettiva". E aiutarli a diventare belli? "Offrire loro una vera scelta, dando sia l'opportunità di migliorare il proprio aspetto fisico che di affermare la propria bruttezza in una società che non li discrimina. Insomma, proporre loro due strade: quella della trasformazione e quella dell'affermazione. In fondo, in tutte le questioni di discriminazione bisogna innanzitutto imparare a superare i pregiudizi perchè se ora posso considerarmi una bellissima transgender femminile e attraente lo si deve solo alle avanzate tecniche chirurgiche in ambito medico e ad un rinnovato buongusto delle masse! Un vero uomo, se tale è davvero, sa distinguere il valore intrinseco della femminilità".

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