domenica 14 settembre 2008

Caro-affitti in Italia: Chi affitta alle travestite?

Il blog www.tutttadonna.blogspot.com presenta una nuova rubrica fissa sul caro affitti.

Sono 480 mila i travestiti e le trans che vivono attualmente in affitto in Italia, pari al 42,7% del totale (erano il 50,3% nel 2004). Sono una minoranza rispetto ai proprietari di case e non hanno vita facile, soprattutto nelle grandi città: se si considera l’andamento dei valori negli anni successivi alla riforma degli affitti, quindi nel periodo 1999-2008, si è registrato un incremento del 119%. È quanto emerge da un’indagine Censis-Sunia-Cgil sulle travestite e trans in locazione.

Questa settimana prendiamo in considerazione Roma, e la sua popolazione gay, transgender e trav che spesso e volentieri ama condividere casa con amici e compagni.

Nei giorni scorsi sul sito della B.A.N.A.T. avevamo chiesto ai lettori testimonianze di convivenza a due o a più persone su periodi di almeno sei mesi.
Ci scrive Maria Purea Capece Minutolo:

Cara Zobeide, (…..) ho aperto la mia principesca dimora sita nel centro di Roma per avere la necessaria liquidità per pagarmi gli studi. Si presentò grazie ad un annuncio su Porta Portese (l’unico giornale che mi permetteva di inserirlo gratuitamente), Mimì Cocò della Zalambresca, una giovane trav appena giunta dalla campagna umbra. Fu molto onesta, a fronte di una pigione richiesta di 950€ mensili, mi disse che non poteva permettersene più di cento, ma che quella per me sarebbe stata un’ottima occasione di conoscere tutti i suoi amichetti.
Ti dirò… sapendo che lavorava come cuoca presso la Nazionale Rugby Italia ho pensato fosse un occasione da non perdere.
(a destra Maria Purea Capece Minutolo con Mimì Cocò della Zalambresca agli inizi della loro felice convivenza)




I primi mesi furono eccezionali, ogni sera una festa e tanti giovani da conoscere, più ne entravano e più ne volevo, più ne volevo più ne entravano. La mia è una bellissima casa di rappresentanza.


(Interno Casa Capece Minutolo)

In questo salone vere e proprie orgie con me e lei uniche donne in un selvaggio mondo di uomini forti, potenti e muscolosi. Parallelamente però iniziai a dubitare della sua buona fede. La pigione di cento euro continuava a dilazionarla impedendomi anche l’acquisto delle sigarette. Inoltre ogni volta che qualche virgulto mostrava interesse nei miei confronti lei lo derideva pesantemente. Una volta la sentii sussurrare nell’orecchio del malcapitato: “Puoi anche andare con Maria Purea ma è piena di peli sul culo!”. Furono i primi segnali. A onor del vero quella sera, per lo shock subito, gestire una serpe in casa è assai difficile, non presi sonno ed iniziai a meditare. Il giorno dopo la affrontai essendo una persona senza peli sulla lingua. Sperai in un suo pentimento e invece mi sorprese vomitandomi addosso tutto il suo disprezzo. Tra le varie frasi che ricordo una mi colpì in modo particolare: “Senza di me hai solo i palazzi ma niente ca**i!”.
(Esterno Palazzo Capece Minutolo in Zona Roma Parioli)



Avrei voluto risponderle ma stavo perdendo la coincidenza per Bari e pensai di risolvere la questione una settimana dopo al mio ritorno. Quando rientrai in città ho provato uno dei più grandi dolori della mia vita: aprendo la porta questo fu lo spettacolo che mi si parò davanti.
Il mio salotto in stile George 13 era praticamente distrutto. Dalle pareti al pavimento non c era più traccia di quella che era la mia casa.


(Interno casa Capece Minutolo dopo la devastazione compiuta dalla Signorina Zalambresca)

Mi scaraventai nella sua stanza, l’unica della dimora ancora in perfette condizioni, e la trovai adagiata sulla dormeuse color amaranto intenta a spippettarsi le mie sigarette. Le urlai di andaresene da casa mia ma lei con molta calma continuò a guardarmi dall’alto in basso tirando fuori dal cassetto tutte le foto che mi vedevano impegnata in atti osceni con i giocatori della nazionale rugby . Capii subito quali erano le sue losche intezioni. Io, cara Zobeide, appartengo a una nobile casata e mia madre, la Contessa Capece Minutolo non ha mai sospettato della mia latente omosessualità. Lungi da me, quindi, procurarle questo ennesimo dolore. Ora mi ritrovo nella borgata finocchio a condividere 20mq con il mio filippino, a pagare un assegno mensile all’infingarda per tenerla in silenzio e senza lo straccio di un uomo. Cosa mi consigli?



Cara Maria Purea Capece Minutolo, non sono i metri quadri a fare di te una donna , ti bacio.


1 commento:

Anonimo ha detto...

hahahhahahhahahahhahahahahahahhahhahahahahhahahhahahahahhahahhahahahhahahahhahahhahahahhahhahahahhahhahah
AI CONFINI DELLA REALTA'...
qui siamo di fronte al GENIO della razza umana!