venerdì 31 ottobre 2008

ORRORRIFICIO SENZA FINE!

Ci ho pensato per l'intera giornata di ieri se amplificare questa drammatica notizia sul blog www.tutttadonna.blogspot.com o lasciarla scivolare nel dimenticatoio. La mia etica di travestita post-moderna mi impone di raccontarla in tutta la sua crudeltà poichè sia da monito per chi lascia albergare nella propria mente sentimenti di odio e distruzione.


Questa scarpetta, la parrucca e quel ciuffo di peli rosa nelle fotografie appartengono a Mandy Pennafina, una giovane e attraente travestita di origini afro-italiane che fino a poco tempo fa risiedeva a Londra in un delizioso quartiere borghese vicino Camden.

Di grandi speranze e talento, la bella Mandy sfruttava le sue attrattive fisiche facendo l'interprete di canzoni gospel nel locale drag della capitale "Aunt Charlies". Folle oceaniche avevano imparato a conoscerla ed apprezzarla e sempre più spesso i discografici presenziavano ai suoi piccoli show al locale cercando invano di convincerla ad incidere un disco. Per Mandy esistevano solo le sue parrucchette rosa e il suo uomo, John Crawling, un poliziotto inglese di 34 anni forte, bello e molto macho. A lei non interessava la fama, i soldi, gli onori e i privilegi di una vita sotto i riflettori. Il suo unico desiderio era quello di svegliarsi ogni giorno con il suo uomo accanto e di sentirsi l'oggetto dei suoi desideri.


Mandy e John in alcuni momenti felici della loro relazione


Ahimé, la relazione tra i due era comunque funestata dalla doppia vita di John, marito di Anne Sheldon e padre di 3 figli. Lui tornava dalla sua Mandy ogni qualvolta litigava con la moglie, ogni qualvolta la moglie si rifiutava di dargli piacere e poco a poco, con la dedizione e l'impegno che solo una travestita innamorata sa dare, riuscì a conquistare il suo cuore. Un rapporto che nel tempo diventa morboso, Mandy più volte andò sul posto di lavoro in cerca di John pensando che la stesse tradendo e lui terrorizzato di farsi vedere dai suoi colleghi fuggiva tra i vicoli alla vista di quel donnone colorato di rosa e nero. Tra imprecazioni e urla Mandy costringeva sempre John a tornare indietro tra le risatine degli altri colleghi. Ben presto anche la moglie venne a sapere della sua relazione col travestito e non ci pensò due volte a buttarlo fuori di casa. Mandy, sapendolo, credeva fosse finalmente giunto il momento che attendeva da tanto tempo... poter convivere con l'uomo dei suoi sogni! Ma John invece che andare a bussare alla sua porta sparì nel nulla, rifiutando il mantenimento alla moglie e lasciando di punto in bianco il lavoro. Passano i giorni e Mandy è sempre più disperata. Si sente tradita e abbandonata e cova dentro di se un sentimento di odio e di vendetta. I suoi concerti diventano mano a mano sempre più cupi con canzoni che parlano sempre più spesso di rabbia, dolore, sangue, morte, solitudine, abbandono, miseria, malattia, omicidi, disperazione e lutti.

Il locale dove Mandy si esibiva e un'immagine della sua ultima apparizione prima del licenziamento in tronco


Inutile dire che ben presto le folle si diradano al punto da costringere il gestore del locale a cambiare cantante. Mandy, disoccupata, comincia a bere e a concedersi a tutti gli uomini che incontra. Le sue carni morbide e sexy sono un richiamo irresistibile per i maschi londinesi, lei se ne accorge e pensa bene di cominciare a prostituirsi. E' giovane e ancora molto attraente e ben presto i soldi cominciano ad arrivare a vagonate, ma in proporzione ai suoi guadagni aumentano le spese per gli alcolici e le droghe che la abbrutiscono rendendola sempre meno appetibile. Di li a poco è costretta a battere in strada per mancanza di clienti a domicilio. Mesi di sofferenze al freddo e al buio, in balia della cocaina e del sesso hard. E' in una di queste notti che Mandy ha un faccia a faccia con il suo triste destino. All'angolo di una Camden Avenue desolata e vuota, attende invano l'arrivo di qualche cliente voglioso. Da quanto ci raccontano i vicini, richiamati alla finestra d aun forte trambusto, Mandy vede arrivare da lontano una massa informe e luminosa che al grido di "nhghterouuuummmmmm" o qualcosa del genere si avventa su di lei facendone brandelli e risputando solo una scarpa e la parrucca. Riproduciamo sotto l'immagine disegnata del mostro per gentile concessione di un residente della zona dove è accaduto l'increscioso delitto.

Si può trarre una doppia morale dalla tragica fine di Mandy: la bellezza e la sensualità non bastano a salvarci dall'ignoto e il rosa porta sfiga almeno quanto il viola!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Uauuuuuuuuuuuuuu!!!!!
Complimenti per l'intrinseca genialità di questo post!!!!

IL BLOG DI ZOBEIDE D'ANVERSA PONTORNO VEDOVA CAPRAROLA ha detto...

ZOBEIDE RINGRAZIA PER L'INTRINSECA GENIALITA' E IRONIA DEL TUO COMMENTO

Anonimo ha detto...

geniale
solo questo posso dirti

francesco

Anonimo ha detto...

Uauuuuuuuuuuuuuu!!!!!
Complimenti per l'intrinseca genialità di questo post!!!!

Sasha ha detto...

L'hai uccisa te. Anzi, l'hanno uccisa i tuoi sicari. Bugiarda!

Anonimo ha detto...

poverina :((

IL BLOG DI ZOBEIDE D'ANVERSA PONTORNO VEDOVA CAPRAROLA ha detto...

Anne non entro nella questione. Ma faresti bene a tenere la bocca chiusa. Non te lo ripeto piu!!

Sasha ha detto...

Zobeide ti sfido a parlare perchè so di essere pulita come la candida. Non ho nulla da temere!

Sasha ha detto...

E comunque "'na ciocca alcolizzata" ci sarai te!
Ho visto la consistenza dei peli delle tue gambe se non passi il silk épil ogni due/tre ore; ci credo che sei così attaccata al Jack Daniel's, almeno non pensi alla foresta amazzonica che ti ritrovi lì sotto!

Sorella Jean Claude ha detto...

Poveraccia, che sorte ingrata!

Anonimo ha detto...

ho pianto tanto per questa sventurata :((