
Dopo tanti anni di astinenza, Transuccia, sente dentro di sé una voglia irrefrenabile di far sesso con qualcuno e cerca il suo sfogo in una casa di appuntamenti (che nel periodo di permanenza in carcere intanto è diventata un reparto ospedaliero per le malattie infettive). Senza sforzo seduce un ragazzo algerino che non impiegherà molto a violentarla nei bagni del reparto. Nella scena seguente, due mesi dopo l’antefatto, a Transuccia viene diagnosticata un’epatite fulminante che non le lascia scampo. In preda al panico, corre al reparto infettivi dove si susseguono una lunga serie di episodi esilaranti. La scena del treppiedi è comicissima. Molto arguta anche la parte dove Transuccia è alle prese con diversi uomini, dal cameriere al garagista, dal porchettaro al parrucchiere (in questa scena si vede l’infermiere Maso, interpretato da Federico Angeluccio, che cerca di insegnargli come tenersi alle liane a testa in giù senza far cadere la parrucca). Come non citare la scena degli schiaffi con il facchino (Junio Mongelli) tra i reparti di Ikea, scena a dir poco memorabile. In un saliscendi emozionale la mattatrice Urszula Moncada ci tiene col fiato sospeso tra momenti di goliardia alla "Sex & the City" e altri di solitudine cosmica con citazioni palesi dalle ormai legendarie opere teatrali di Claudio insegno. Lo spettacolo termina con Transuccia che canta "Donna gialla, donna blu" in un momento di drammaticità senza eguali che prelude, purtroppo, alla morte della protagonista tra atroci sofferenze fisiche e morali. Grande prova del genere "recitar-cantando"
per l'attrice trav Urszula Moncada che oltre ad essere la protagonista, è anche produttrice e ideatrice di questo gioiellino.
A Roma Dal 14 al 26 Ottobre
Teatro Letizia Gorga,
Via dello Sfentuzzo 61/a/b/c
biglietti platea €25
loggione € 45
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